La qualità delle Falanghine imbottigliate dall’azienda Ca’ Stelle rappresenta un biglietto da visita inconfondibile per una realtà che punta sempre all’eccellenza. La passione con cui viene trattata l’uva più tipica del Sannio, la cura di ogni dettaglio nel vinificarla, garantiscono infatti risultati straordinari, oltre che molteplici.

Perché la famiglia Assini riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche tipiche di versatilità espresse da questo antico vitigno, esaltandolo in cinque diverse tipologie: con la freschezza e i profumi di Cassyopea e Syrma, l’esuberanza dello Spumante Syrio, il carattere e la dolcezza del Passito Omyga, fino all’elegante struttura di Kydonia, tra le bottiglie di punta dell’intera produzione.

Kydonia è infatti un po’ la sintesi tra amore per la tradizione e interesse per l’innovazione che caratterizzano la produzione di Ca’ Stelle: una rigorosa selezione delle uve in vigna, una vendemmia tardiva, per concludere con un affinamento di un anno in rovere. Scelte non scontate che trasferiscono a questo vino struttura e una alcolicità presente ma mai invadente. I suoi profumi intensi e persistenti di albicocca e, naturalmente, il gusto morbido ma fresco, ben si affiancano a piatti di sostanza che vanno dalle tradizionali zuppe di legumi, ai formaggi semistagionati più tipici di questo territorio. Ma è davvero interessante berlo anche da solo, specchiandosi nei riflessi dorati del suo giallo paglierino.

Questo vino riesce a conquistare una terra di confine tra due concezioni diverse di prodotto. Questo è l’obiettivo esplicito del produttore: conciliare forza ed eleganza, struttura e bevibilità. E come negli altri vini dell’azienda beneventana, anche questo ripropone la propria filosofia a partire dal nome che spicca sull’etichetta. Cidonia era infatti un’antica città costiera di Creta, secondo la leggenda fondata da Minosse; una delle più importanti su un’isola dove sono di casa vigne e oliveti. Strategico snodo commerciale che doveva parlare a tutti, andare oltre le contrapposizioni, che videro spesso Creta come terra di conquista.

Kydonia resta certamente una Falanghina in purezza, conservandone il carattere conviviale. Ma con il suo elaborato processo di vinificazione di uve raccolte a fine ottobre, sconfina in ambiti meno consueti e va a ritagliarsi una posizione originale all’interno del mercato dei vini bianchi campani.

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